Salsomaggiore: la polvere sotto il tappeto

Salsomaggiore: la polvere sotto il tappeto Inutile far finta di nulla. L’argomento del giorno, volenti o nolenti, è il servizio messo in onda da Rete 4 sulla nostra beneamata cittadina. Un bel focus...

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Salsomaggiore: la polvere sotto il tappeto

Inutile far finta di nulla. L’argomento del giorno, volenti o nolenti, è il servizio messo in onda da Rete 4 sulla nostra beneamata cittadina. Un bel focus sul risultato (politico?) cui Salsomaggiore è giunta in questi ultimi anni, in cui -sia chiaro- che la dinamica non è migliorata. Non sono bastate le notti colorate e glitterate, così come gli appelli alla pulizia ed al buon civismo.

Salsomaggiore naufraga da quando si è arenato il sistema sanitario termale e hai voglia ad attendere la famosa 323, che torna sempre tanto invocata- quanto la pioggia nelle giornate aride- in ogni campagna elettorale. Per poi ovviamente andare nel dimenticatoio nell’estate del primo anno di mandato.

Salsomaggiore naufraga perché non vi è una progettualità a lungo termine che chiami investitori seri, quelli con i quattrini per dirla molto chiaramente. Chi partirebbe con una barca di cui non si capisce in quale porto voglia attraccare?

Salsomaggiore naufraga perché avendo da vendere solo turismo e terme non può reinventarsi da un momento all’altro venditrice di cipolle di Tropea. Non è la sua natura.

Il servizio andato in onda ha messo in chiaro tutto questo. La politica ha fallito in quanto non ha saputo dare risposte adeguate al tempo che viviamo. Alla crisi. In che modo? Rigenerandosi, rinnovandosi, trovando la novità laddove gli altri arrancavano nel classico. Le imitazioni, fatte male tra l’altro, non hanno mai attirato. E quando la politica non risponde con le azioni che ha a disposizione- abbassare le tasse per esempio- l’uomo, l’imprenditore, cerca risposte da sé. Questo è accaduto. Gli imprenditori alberghieri, conti alla mano, hanno deciso di risolvere la loro questione economica da soli, guardando al proprio giardino anziché alla comunità. Per quale motivo? Perché è chiaro e palese che la comunità non ha aiutato loro, né tanto meno sostenuti. Ancora adesso, dopo il putiferio, la migliore risposta è stata quella di additare il dito contro i “colpevoli” (si sa, la crisi fa incattivire le persone) o quella, inutile, di scambiarsi sul noto social network graziose fotografie di vasi ridondanti di colorati fiorellini e immagini di bei monumenti negli anni di gloria. Cosa che se, andiamo dietro il monumento vediamo tapparelle fatiscenti e crateri, così come se spostiamo i vasetti notiamo erbacce ed incuria ovunque. Ed è ormai chiaro a tutti che il turista, dato che spende, guarda anche a questo.

I giornalisti di Mediaset, tanto odiati e vituperati, altro non hanno fatto che il loro mestiere. Ora sta a noi capire se la colpa sia loro per aver tolto il tappeto sotto cui era celata una montagna di polvere ed attorno alla quale ormai giravamo abituati, o se è colpa nostra per non aver fatto nulla se non lodarci delle glorie passate. Ma si sa, chi si loda si imbroda e qui il brodo è anche ammuffito nel frattempo. La colpa, però, è sempre dei giornalisti. Specie a Salso. Quando la Gazzetta di Parma pubblicava, foto alla mano, sulla pagina di Salsomaggiore gli abbandoni e le trascuratezze, i negozi e gli alberghi chiusi, la colpa non era mai della politica, ma del ( o della) giornalista. Manco fosse sua la colpa della situazione. Perché non avrebbe dovuto fare quella pubblicità alla città. Peccato che la stampa non sia l’organo ufficiale di propaganda delle amministrazioni comunali, e questo, tutti, se lo dimenticano una volta giunti alle agognate poltrone.

Una sera anni fa partecipai ad un incontro pubblico con un noto magistrato italiano. L’argomento era la mafia. L’ospite ad un certo punto sottolineò come anche in Emilia ed a Salsomaggiore ci fossero presenze mafiose ben radicate sul territorio. Uscii con l’articolo. L’allora assessore alla cultura mi telefonò per dirmi che sono cose da non scrivere, perché non era bella pubblicità per  il paese. Due mesi dopo Salsomaggiore finì sui tg nazionali per l’arresto di uno del Clan dei Casalesi ricercato da anni in tutta Europa.

Il tappeto non aveva retto ed era esploso anche in quel caso...

 

Paola Tanzi